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Per amore di Lily

Nel tentativo di ottenere un ruolo importante nel nuovo film scritto dalla moglie, un attore egocentrico e non più giovanissimo con un abile travestimento si spaccia per un giovane collega italiano. E, non contento, continua il diabolico scherzo corteggiando la propria consorte. Pallido tentativo di resuscitare la commedia sofisticata. Plummer e la Smith (premio Oscar nel ’78 per
California Suite
) s’impegnano al massimo, ma il risultato è poco più che mediocre. Lo spunto ricorda da vicino quello di
La mia geisha
(1962) di Jack Cardiff.
(andrea tagliacozzo)