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Van Helsing

Fine del Diciannovesimo secolo. Van Helsing, cacciatore di vampiri di fiducia del Vaticano, viene chiamato in Romania per dare la caccia a Dracula. Affronterà la missione con l’aiuto di Anna, ultima discendente di una famiglia composta da numerosi nemici del temibile conte assetato di sangue. E sulla sua strada incontrerà altri due terribili mostri: la creatura di Frankenstein e l’Uomo Lupo.

Non è la prima volta che due o più protagonisti di film horror si incontrano nella stessa pellicola. L’ultimo a provarci, in ordine di tempo, era stato Ronnie Yu con il discreto Freddie vs Jason. Stephen Sommers tenta di ripetere il giochino con tre personaggi classici, anch’essi già protagonisti di film di successo. Il regista de
La mummia,
autore di una sceneggiatura a dir poco esile, punta tutto sugli effetti speciali e sulla spettacolarità delle sequenze, rinunciando a calcare la mano sulle possibili interazioni tra i tre protagonisti. Hugh Jackman e Kate Beckinsale, gli interpreti umani della pellicola, danno il loro contributo al naufragio del progetto con una prova a dir poco mediocre. Meglio recuperare vecchi classici come
Dracula il vampiro
di Terence Fisher (1958) con Peter Cushing e Christopher Lee e soprattutto lo splendido Frankenstein di James Whale (1931) con Colin Clive e Mae Clarke oppure il quasi altrettanto valido
Frankenstein oltre le frontiere del regno
(1990) di Roger Corman con John Hurt e Raul Julia.
(maurizio zoja)