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La vita che sognava

Alla morte del suo miglior allievo, un allenatore di fantini si ritrova in una brutta situazione finanziaria. Il casuale incontro con un ragazzo, scappato dal collegio per seguire le corse dei cavalli, convince l’uomo a prendere il giovane con sé e ad insegnargli i rudimenti del mestiere. Un buon film, diretto con discreto mestiere da William Dieterle. L’anno seguente, Holden, che nel 1952 aveva lavorato con Dieterle in
Furore sulla città,
vincerà l’Oscar per il miglior attore con
Stalag 17.
(andrea tagliacozzo)