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In My Country

Un giornalista del Washington Post viene inviato in Sudafrica per seguire i processi istruiti per punire i responsabili delle torture e degli assassini compiuti durante il periodo dell’apartheid. Durante le udienze fa la conoscenza di una scrittrice sudafricana bianca, sconvolta dalle violenze perpetrate ai danni dei neri. Sarà amore. Regista del discreto Il sarto di Panama, John Boorman cerca di raccontare gli anni dell’apartheid attraverso le testimonianze di coloro che, da entrambe le parti della barricata, hanno usato e subito violenza nei confronti dei propri simili. L’idea viene però ben presto annacquata dalla decisione di mettere in primo piano l’amore tra il giornalista nero e l’intellettuale bianca, raccontato con abbondanza di luoghi comuni. Samuel L. Jackson è a dir poco a disagio, mentre Juliette Binoche non riesce a rendere credibile il suo personaggio, ignaro fino all’assurdo di quanto avvenuto nel proprio paese. Inspiegabile, infine, la decisione di «tradurre» il titolo inglese con un altro titolo inglese. (maurizio zoja)