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Fratelli d’Italia

Il filo conduttore del film, diviso in tre episodi, è un’automobile a noleggio utilizzata nell’arco di tre giorni da altrettanti clienti: da un commesso romano che, spacciandosi per il figlio di un noto industriale, trascorre un week-end in compagnia di numerosi vip; da un giovane impiegato che vorrebbe portarsi a letto la moglie del principale; da un ragioniere, milanese e milanista, che, incautamente, dà un passaggio a due scalmanati tifosi romanisti. L’unico spunto realmente divertente (si fa per dire…) viene da quest’ultimo episodio, con un Massimo Boldi impegnato in un’improbabile imitazione del dialetto romanesco.
(andrea tagliacozzo)