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Skin Deep – Il piacere è tutto mio

Ritratto di un tipico maschio in carriera della West Coast, abituato ad aver più donne e guai che tempo per riflettere e mettere ordine nella sua vita. Non è affatto vero che gli anni Ottanta non siano stati fecondi per Blake Edwards, acclamato autore de
La pantera rosa
e
Hollywood Party
: basta infatti considerare che vi hanno visto la luce un paio di capolavori come
Victor Victoria
e
S.O.B.
All’attivo c’è però anche un’opera all’apparenza minore, scatenata e malinconica a un tempo, come
Skin Deep-Il piacere è tutto mio
: un’esplorazione della solitudine maschile sulla falsariga del truffautiano
L’uomo che amava le donne
, di cui Edwards ha anche diretto un modesto remake con Burt Reynolds.
Skin Deep
è il ritratto di un tipico maschio in carriera della West Coast, abituato ad aver più donne e guai che tempo per riflettere e mettere ordine nella sua vita. Il film non vuole essere, pur riuscendoci magnificamente, solo uno sfrenato veicolo comico del protagonista John Ritter. È anche – e naturalmente – un mesto e impietoso bilancio di un’esistenza sciupata alla ricerca infantile di un piacere autoreferenziale e narcisistico. Da antologia la sequenza in cui i due rivali in amore si fronteggiano nella stanza buia, ciascuno con un preservativo fosforescente e colorato calzato sul membro eretto.
(anton giulio mancino)