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Running

Joey Gazelle è un affiliato della mafia italiana guidata dal boss Perello a Grimley, New Jersey. Nel corso di un affare di droga organizzato in una squallida camera d’albergo, fa irruzione una banda di uomini a viso coperto intenzionati a portar via soldi e stupefacenti a Joey e ai suoi compagni: dopo un cruento scontro a fuoco, i gangster hanno la meglio e scoprono dai documenti dei banditi morti che questi in realtà sono poliziotti. Jimmy Tombs Perello, figlio del boss, affida a Joey l’incarico di sbarazzarsi delle armi compromettenti. L’uomo nasconde due pistole dietro un pannello di legno nella cantina di casa, ignaro che qualcuno lo stia osservando. Sembra tutto sistemato ma, la stessa sera, durante la cena con la sua famiglia, Joey rischia di essere ucciso dal colpo di una pistola esploso dalla casa accanto, in cui vivono Anzor, un affiliato della famiglia mafiosa russa Yugorsky, con la moglie e il figlioccio Oleg. Joey, pistola alla mano, si precipita a casa di Anzor e scopre che non è stato l’uomo a sparargli. Questo, infatti, è ferito gravemente alla spalla e racconta che a colpirlo è stato il giovane Oleg con un’arma che sembra essere proprio una delle pistole nascoste in precedenza da Joey. Inizia così una corsa contro il tempo per ritrovare, prima della polizia, il bambino e la pistola incriminante.

La recensione

L’immagine vibrante di semaforo rosso bruciato da una spider lanciata ad alta velocità. A bordo ci sono un uomo, Joey, che sembra appena uscito da una rissa, e un bambino spaventato, Oleg, con un’e