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Cacciatore di teste

Bruno Davert (Jose Garcia) è un chimico dell’industria cartiera, licenziato a causa di una «ristrutturazione» dall’azienda per la quale ha lavorato per quasi vent’anni. Perso il suo posto di dirigente, sembra che gli sia stata scippata la vita intera: a quarant’anni è difficile ricominciare da zero. Passano tre anni, nel corso dei quali Bruno si presenta a diversi colloqui, sempre senza esito. Le grandi aziende sembrano cercare giovani rampanti capaci di sorridere sempre, con un’immagine perfetta; lui è solo un professionista che sa fare bene il suo lavoro. Senza stipendio è dura mantenere il tenore di vita precedente: è costretto a vendere la sua automobile e la moglie Marlene (Karin Viard) si arrangia facendo piccoli lavoretti. Le preoccupazioni di Bruno aumentano: che futuro potrà dare ai suoi due figli, appena adolescenti, un disoccupato come lui? L’unica soluzione: ricominciare a lavorare. Bruno è disposto a tutto, anche a eliminare fisicamente i potenziali concorrenti. Si tratta di altri manager del suo livello, freschi di licenziamento, un pugno di persone che potrebbero soffiargli un’occasione d’impiego. Così, Bruno si improvvisa serial killer. E inizia la sua personale guerra.