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Louise-Michel

Una fabbrica nella regione francese della Picardia. Pochi mesi dopo una riduzione del personale, le operaie sono in allarme. Quel giorno, il direttore le convoca per una piccola sorpresa, un regalino con ricamato sopra il nome di ciascuna. Un dono che tranquillizza gli animi. Torna la speranza. Rientrando a casa, una decina di lavoratrici celebra l’avvenimento al caffè all’angolo. La mattina seguente, la costernazione: macchinari, uffici, tutto è stato sgombrato durante la notte. La direzione è scomparsa, con la complicità di una repentina nuova gestione. Disillusione totale.

Le operaie sono radunate nello stesso caffè del giorno prima: la rappresentante sindacale annuncia la cifra che spetta a ciascuna, 2000 euro contro i quarant’anni passati a lavorare nella fabbrica. Scandalizzate ma realiste, decidono di mettere insieme tutto il denaro per finanziare un progetto di reimpiego. Vengono prese in considerazione diverse idee: creare una nuova società, rilevare un’altra fabbrica…ma nulla riesce a suscitare il loro entusiasmo. Louise, la più scatenata, prende la parola. Ha un’idea che funzionerà e che si possono permettere: assumere un sicario per uccidere il capo! Consenso unanime. Spetta a lei trovare il sicario. Sceglierà l’assassino più patetico della sua generazione: Michel. Insieme troveranno quel mascalzone del capo. Il loro viaggio li porterà da Amiens a Bruxelles, per finire in un lontanissimo paradiso fiscale.