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I figli degli uomini

2027, in una Terra dominata dalla violenza e dal fanatismo religioso e segnata dalla catastrofe ambientale, sembra essere scomparsa ogni speranza di sopravvivenza per l’umanità: da diciotto anni non nascono più bambini. La Gran Bretagna è divenuta l’unica speranza per migliaia di profughi clandestini, rinchiusi dal governo in campi-lager per poi essere deportati. Tutto ciò non sembra colpire più di tanto Theo (Owen), un dipendente statale con un passato da attivista, la cui vita è segnata da una cinica indifferenza attenuata soltanto dagli incontri con Jasper (Caine), un suo amico hippie ed ex militante che vive fuori Londra con la moglie malata. La situazione cambia improvvisamente quando Julian (Julianne Moore), sua ex compagna di vita e di lotta, ora a capo di un gruppo di dissidenti che si batte per i diritti dei profughi, gli chiede di procurarle i documenti di transito per una giovane immigrata di nome Kee. Il viaggio che dovrebbe portare la ragazza a incontrare gli esponenti del misterioso Progetto Umano si rivela ben presto un incubo fatto di paura e menzogne, ma nel quale sembra trovare posto anche la speranza per un futuro migliore.