P

Pantaleòn e le visitatrici

Pantaleòn Pantoya è un capitano dell’esercito peruviano, molto retto, soldato eccellente e persona integerrima. Sposato, maniaco dell’organizzazione e devoto verso i superiori. La sua nuova missione è un po’ particolare: deve andare in Amazzonia a organizzare un «servizio di visitatrici», ovvero portare prostitute ai militari delle guarnigioni nella foresta, che ormai sono dediti agli stupri. Tutto in massima segretezza, anche nei confronti della moglie. Pantaleòn parte in incognito, mette in piedi la struttura, fa il casting per le prostitute e organizza i turni, tutto in maniera certosina e scientifica. In tutti i suoi calcoli statistici, però, non mette in conto di innamorarsi di una prostituta, la Colombiana. Pantaleòn perde completamente la testa per la giovane e avvenente donna e mette in crisi il suo matrimonio e tutta l’operazione, anche per l’intromissione di un giornalista senza scrupoli. La situazione precipita, fino a quando… Tratto dall’omonimo romanzo di Mario Vargas Llosa, il film brilla per originalità della trama, per gli scenari sensuali e affascinanti dell’Amazzonia, per la bellezza della protagonista (Angie Cepeda), ma non certo per il ritmo. Un’occasione un po’ sprecata, ma forse per il nostro occhio occidentale, visto che in Sudamerica la pellicola ha ottenuto enorme successo. Il cast è di tutto rispetto e le interpretazioni, con i risvolti psicologici dei personaggi che ci sono dietro, sono ben riuscite. Un applauso per la fatica che devono aver fatto per girare in un luogo così inospitale come la foresta Amazzonica.
(andrea amato)