N

Nathalie…

Le crisi coniugali al tempo della telefonia cellulare non possono che scoppiare a causa di un messaggio inequivocabile trovato sulla segreteria telefonica. Così deflagra la crisi lungamente incubata tra la coppia borghese formata da Catherine
(Fanny Ardant)
e Bernard
(Gérard Depardieu).
Nel piatto
ménage
interviene – per volontà di Catherine, ferita ma ancora innamorata del marito – Marlene/Nathalie
(Emmanuelle Béart),
affascinante
entreneuse
in un locale situato nei pressi dello studio dove Catherine esercita la professione di ginecologa. Marlene/Nathalie è incaricata di «abbordare» Bernard senza rivelargli né la sua professione, né – tanto meno – chi paghi le sue prestazioni. Al termine di ogni incontro la prostituta dovrà riferire dettagliatamente a Catherine…

All’inizio sembra una banale storia di corna, sia pure impacchettata nell’umido grigiore di una Parigi autunnale che Anne Fontaine ci mostra, con sapiente raffinatezza, quasi solo attraverso i suoi interni borghesi, decisamente
retrò.
Poi entra in scena Béart, sguardo da cerbiatta in corpo da
putain
e il film si rivela per ciò che è: un appagante coro recitativo di tre grandi attori del cinema d’Oltralpe. Non basta tuttavia per far guadagnare punti al film, che si mantiene su un registro di qualità medio-alta, senza però neppure raschiare il tetto del sublime. E quel finale a sorpresa (ma non troppo) inferisce un colpo basso alla già vacillante virilità dell’Uomo (e pure dell’uomo Depardieu). Distribuisce l’Istituto Luce.

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tratte da
Nathalie…

(enzo fragassi)