L

La grande seduzione

Gli abitanti di Saint-Marie La Mauderne, un piccolo villaggio canadese affacciato sull’Oceano, sono costretti a vivere con il sussidio di disoccupazione a causa della crisi del settore della pesca. Persino il sindaco decide di trasferirsi in città, attratto da un posto da poliziotto. Germain, un uomo sulla sessantina, decide di prendere in mano la situazione e riesce a ottenere un colloquio con i responsabili di un’azienda che deve aprire una nuova fabbrica e potrebbe farlo proprio a Saint-Marie La Mauderne, creando posti di lavoro e, soprattutto, sollevando i suoi abitanti dall’apatia in cui versano da troppo tempo. L’azienda richiede però la presenza costante nel paese di un medico. Germain mette annunci un po’ ovunque e riesce a portare in riva all’Oceano un giovane medico che si impegna a rimanere per un mese. Non resta che convincerlo a prolungare il suo soggiorno a tempo indeterminato ma l’impresa non è delle più semplici. Mettendo sotto controllo il suo telefono, gli abitanti del paese riescono però a carpire numerose informazioni utili a rendere il suo soggiorno il più piacevole possibile. Tutti si adoperano affinché il giovane trovi tutto di suo gradimento: dal cibo all’abbigliamento delle donne, improvvisandosi addirittura giocatori di cricket. L’inganno sembra funzionare ma…

Opera prima del quarantaseienne Jean-François Pouliot, già regista di numerosi spot pubblicitari,
La grande seduzione
si basa su un meccanismo già sperimentato da
Goodbye Lenin
di Wolfgang Becker: la creazione di una realtà e di una verità alternativa a uso e consumo di una sola persona. Esasperando le situazioni paradossali, il film del regista tedesco otteneva notevoli risultati comici.
La grande seduzione
rimane invece a metà del guado, tra commedia e mélo, danneggiato da un finale frettoloso e da espedienti assai poco credibili. La parte migliore del film è decisamente quella che mostra i cittadini di Saint-Marie La Mauderne, umili ma ricchi di orgoglio e dignità, ingegnarsi per rendere indimenticabile il soggiorno del loro ospite. Gli attori che li interpretano sono irresistibili e genuini, a differenza del protagonista David Boutin. Difficile comprendere i motivi per cui, all’ultima edizione del Sundance Festival,
La grande seduzione
è stato addirittura premiato come miglior film straniero presente alla manifestazione.
(maurizio zoja)