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Dov’è la libertà…?

Uscito dal carcere dove ha scontato oltre vent’anni per aver ucciso il presunto amante della moglie, Salvatore (Totò) viene accolto nella famiglia di lei, che è ormai morta. Si accorgerà di essere finito in mezzo a dei trafficoni cinici e amorali, che lo sfruttano per i loro affari. Preferirà allora tornare dietro le sbarre. Commedia amara girata non completamente da Rossellini, che la abbandonò prima della fine delle riprese, terminate da Monicelli e in parte anche da Lucio Fulci e da Fellini, offre una visione severa della Roma del dopoguerra, dove regna l’ingiustizia, e ha in Totò in versione tragica un’ottimo interprete, ma presenta un limite nelle occasioni in cui scivola nella farsa.