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Centochiodi

Un ricco professore bolognese (Raz Degan) non sopporta più la sua vita in mezzo ai libri. Una notte si introduce all’interno di una biblioteca stracolma di testi antichi, amorevolmente curati da un prete, e li inchioda al pavimento, sui banchi, ai muri della sala. I carabinieri indagano e sembrano essere vicini al professore, che decide di fuggire: dopo essersi liberato di automobile e documenti, giunge sulle rive del Po, dove si stabilisce all’interno di una baracca abbandonata.
Gli abitanti del posto lo prendono in simpatia e il professore diventa presto parte di una comunità dedita al vino, alla tranquillità e alle arti: c’è chi suona, chi balla, chi recita, chi dipinge. Una ragazza, che lavora alla panetteria del paese, sembra nutrire un particolare affetto nei confronti dello straniero.

La recensione

L’ultimo film di scena di Olmi, stando almeno a quello che lo stesso regista ha più volte dichiarato: si dedicherà ora solo ai documentari, salvo ripensamenti.

C’è da credergli, visto che già