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Viaggio alla Mecca

Un anziano musulmano di origine marocchina che vive a Marsiglia da oltre trent’anni sente che è venuto il momento per lui di compiere il pellegrinaggio alla Mecca, come vuole la tradizione islamica. Il primogenito maschio non può accompagnarlo perché gli hanno ritirato la patente: guidava ubriaco. Il vecchio, ferito nell’animo di credente, chiede, anzi decide, ordina, al riluttante secondogenito, di sostituire il debosciato e inaffidabile fratello. Il giovane Réda non ne vorrebbe sapere: anche lui, nato e cresciuto in Francia, non è esattamente un devoto. È fidanzato con una francese, non segue i precetti, beve, e inoltre non può partire perché a breve dovrà ripetere l’esame di maturità. «Ma perché non prende un aereo?», chiede alla madre che spera complice, ma questa gli risponde con un silenzio e uno sguardo severi.
Il viaggio inizia dunque sotto pessimi auspici, confermati dai primi momenti di convivenza forzata nell’abitacolo di un’auto scassata. I due attraverseranno l’Italia, i Balcani ancora feriti dalle guerre, la Turchia, la Siria per arrivare con qualche difficoltà e dopo vari imprevisti fino alla Mecca. Impareranno a conoscersi e forse a capirsi, senza necessariamente accettare tutte le differenze che li separano.