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Velvet Goldmine

Opulento e sbarluccicante inno al “glam rock” degli anni Settanta (e ai “cult movie” della cultura giovanile come Quadrophenia e Sadismo), ha uno stile così trionfale ed eccessivo che è facile ignorare che il film ha un’ingombrante struttura narrativa alla Quarto potere e dei personaggi emotivamente distaccati. Rhys Meyers è particolarmente supponente nel ruolo di una versione bisessuale di David Bowie, ma la Collette è uno schianto nel ruolo di moglie trascurata. I costumi di Sandy Powell, originali e androgini, sono grandiosi.