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Una cosa chiamata felicità

Tonik (Pavel Liska), Monika (Tatiana Vilhelmová) e Dasha (Anna Geislerová) sono tre amici che abitano nella grigia provincia ceca, nei pressi di un’incombente centrale nucleare. Il ragazzo, nullatenente, condivide l’appartamento col padre e la zia, una donna energica che non vuole vendere la casa in cui abita anche se cade letteralmente a pezzi. Nessuno dei tre giovani – che si conoscono sin dall’infanzia – se la passa granché bene dal punto di vista economico. Monika, di cui Tonik è segretamente innamorato, è fidanzata con un ragazzo emigrato negli Stati Uniti in cerca di lavoro ed è in attesa che lui la chiami, mentre Dasha vive sola con due figli ed è innamorata di un uomo sposato. Quando il suo fragile equilibrio psichico cede alla depressione e si rende necessario il suo internamento in ospedale, Monika – presto raggiunta da Tonik – decide di prendersi cura dei due bambini. Tonik propone loro di trasferirsi tutti dalla zia, riuscendo così a creare intorno ai bambini una sorta di famiglia adottiva. Ma la realtà non coincide quasi mai con