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Tulpan – La ragazza che non c’era

Il giovane Asa (il bravissimo Askhat Kuchinchirekov) terminato il servizio militare in marina, torna nella sua steppa Kazaka, con l’intenzione di fare il pastore, con una sua famiglia. Per il momento vive con la sorella e il cognato e i loro tre figli, si dà da fare, aiuta in tutte le dure incombenze della pastorizia; ma nella tenda in cui vive con la famiglia è un ingombro; vorrebbe una sua tenda, un gregge proprio, ma per ottenerlo dal governo centrale deve prima sposarsi. Il film racconta questa ricerca: la necessità che si trasforma in desiderio desiderante, perché Tulpan, la fanciulla che Asa insieme ai suoi richiede ai genitori di costei, pastori anche loro, lui non riesce neppure a vederla. Tulpan rifiuta il giovane perché ha le orecchie a sventola, come il principe Carlo d’Inghilterra, dice un amico di Asa, che lo invita invece a lasciare la steppa, a cercare lavoro in città (Che è a 500 chilometri di distanza: Astana, dall’infinita tristezza Urss, pare dalle foto).

Le orecchie a sventola sono un pretesto, la ragazza vuole andare a studiare in città, e non sposarsi e vivere in tenda, il giovane insiste, ci riprova e intanto i dissapori col cognato aumentano e generano continui scontri. Il film è tutto qui, in questo doppio binario, la vita e il lavoro quotidiano e le attese diverse dei due giovani, Asa e il suo amico.

di Piero Gelli