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Sinbad: la leggenda dei sette mari

Sinbad è un marinaio simpatico e spaccone. Lo accusano di aver rubato nientemeno che Il libro della pace, un autentico tesoro che ha preservato le dodici città (siamo in una favolosa antichità) dalla guerra e dalla distruzione. In realtà quel libro è nelle mani di Eris, la dea del caos, che si serve delle costellazioni per distruggere i suoi nemici. Sinbad va alla ricerca del Libro anche per salvare il suo vecchio amico Proteo, il principe di Siracusa. E, per controllarlo, salpa con lui la bella e diffidente Marina, fidanzata di Proteo e ambasciatrice della Tracia. I due, con uno sgangherato ma fedele equipaggio, solcheranno i sette mari. Arriveranno nel regno di Eris, affronteranno mille ostacoli e, grazie alla sincerità e alla lealtà dello sbruffoncello Sinbad, riusciranno a liberare Proteo e ad assicurare la pace nel mondo. E naturalmente, la bella Marina non sarà più la fidanzata di Proteo…

Con questo film animato la DreamWorks di Spielberg (che ha firmato ben altri capolavori del calibro di
Shrek)
si butta nella sfida natalizia dei cartoon 2003 trovandosi di fronte un avversario di nome
Nemo.
Più di 550 specialisti tra artisti, animatori (uno, italiano, Alessandro Carloni è tra i disegnatori di Sinbad) e tecnici del Glendale Animation Studio della DreamWorks hanno lavorato al progetto per più di tre anni. Una storia carina, con un protagonista simpatico e divertente, un bulletto marinaro dai buoni sentimenti, un duro dal cuore tenero, che alla fine dimostra di avere sentimenti autentici e profondi. Con la pace, l’amore, la lealtà e l’amicizia che alla fine trionfano… E l’antica Grecia che si mescola alle Mille e una notte, i miti delle costellazioni alle sirene di Ulisse, i mostri fantastici a luoghi senza tempo, al mito dell’amicizia tra Damone e Pizia… Il disegno è (a parte certi sfondi molto belli: la città di Siracusa, l’isola fiorita che in realtà è il dorso di un pescione spaventoso…) semplice e a tratti spigoloso. Ma ormai questi sono (quasi tutti) i cartoon. L’intera pellicola è stata filmata in 3D grazie a un particolare procedimento (utilizzato per la prima volta dall’inizio alla fine della pellicola) che impiega modelli digitali chiamati «animatic» («Sostanzialmente gli animatic ci hanno permesso di costruire scene in 3D – ha spiegato il supervisore al layout Damon O’Beirne – e dato che consentono di rivedere una scena in tempo reale, sono molto utili per le sequenze di azione. Grazie agli animatic siamo stati in grado di elaborarle esplorando le angolazioni migliori per creare uno stile adatto al film. Abbiamo persino realizzato diverse inquadrature per ogni scena, cosicché il montatore ha potuto scegliere quale utilizzare»). Bella e complessa la figura di Eris, la perfida della del Caos, che perderà di fronte alla sincerità di Sinbad: una sorta di vamp seducente, affascinante, odiosa che si trasforma continuamente, dissolvendosi in scie di luce o materializzandosi in strega dalle fattezze spaventose. È stata realizzata manualmente e in 3D: dato che fluttua costantemente nello spazio senza mai poggiare le gambe a terra si è proceduto ad animarne il volto, il corpo e i capelli in modo tradizionale, mentre le nuvole di fumo attraverso cui si materializza il resto del corpo sono state realizzate in digitale. Nella versione originale le voci dei protagonisti sono state affidate a Brad Pitt (Sinbad), Catherine Zeta-Jones (Marina), Michelle Pfeiffer (Eris) e Joseph Fiennes (Proteo). Nella versione italiana le voci dei protagonisti sono di Pino Insegno (Sinbad) e Claudia Gerini (Marina).
(d.c.i.)