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L’amico della mia amica

Due amiche, Léa e Blanche, in un quartiere residenziale dell’hinterland parigino. Blanche timida e riservata, nivea e dimessa; Léa estroversa e ridanciana, bruna ed elegante. Léa non va troppo d’accordo con il fidanzato, che trova consolazione in Blanche, con il favore del caldo dell’estate. Léa, d’altro canto, scopre nell’amico di Blanche un compagno ideale… Con il consueto spirito di geometria, Rohmer tesse la trama finissima di un gioco delle parti in cui ciascun pezzo va a trovare una collocazione precisa e insospettata. Come nelle commedie e nei proverbi che danno il titolo al ciclo di opere di cui
L’amico della mia amica
è il sesto capitolo, ogni frase ha una sua replica, ogni evento una sua morale. Le vicende dei quattro personaggi trovano una perfetta corrispondenza nello spazio urbano che le ospita e ne regola gli incontri e i dialoghi con architettata regolarità. Dietro l’apparente naturalezza della calura estiva, del chiacchiericcio quotidiano, delle affinità elettive (ma non goethiane) si cela un raffinatissimo e umile costruttore, la cui mano è appena percettibile.
(francesco pitassio)