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Il canto delle spose

Tunisi, 1942. Nour e Myriam, 16 anni, sono amiche d’infanzia. Condividono la stessa casa in un modesto quartiere in cui ebrei e musulmani vivono in armonia. Ognuna di loro desidera segretamente condurre la vita dell’altra: mentre a Nour dispiace non andare a scuola come la sua amica, Myriam sogna l’amore. E’ invidiosa del fatto che Nour sia fidanzata con suo cugino Khaled. Purtroppo, Khaled non trova lavoro. Il fidanzamento si prolunga e la prospettiva di un’unione carnale si allontana. Nel Novembre 1942, l’esercito tedesco invade Tunisi. Perseguendo la politica di Vichy, i nazisti sottomettono la comunità ebrea a una pesante ammenda. Tita, la madre di Myriam, non ha più il diritto di lavorare. Sommersa dai debiti, decide di far sposare a sua figlia un ricco medico. Myriam vede svanire in un colpo solo tutti i suoi sogni d’amore…

La sceneggiatura cerca di raccontare la Storia dalla parte delle donne ma la ricostruzione è piuttosto schematica. E, in mancanza di sviluppi narrativi compiuti, prevale il tema, non nuovo, della scoperta del corpo nel mondo tutto al femminile dell’hammam.