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Giù per il tubo

Roddy è un topo domestico che se la spassa nei quartieri alti di Kensington a Londra. Vive in un’enorme gabbia dorata all’interno di un elegante appartamento. Si sta divertendo in assenza dei padroni di casa insieme alle varie Barbie della sua padroncina quando un rigurgito dello scarico fa emergere Syd, un topo di fogna dai modi tutt’altro che raffinati. Roddy non può tollerare la presenza di un altro animale che potrebbe insidiare la sua
posizione:
pensa così di liberarsi dello sgradito (e sudicio) ospite scaricandolo nello sciacquone. Syd però non è così tonto come sembra e ripaga Roddy con la stessa moneta spingendolo dal bordo della tazza. Il topo si ritrova così in una Londra sotterranea (con tanto di Big Ben) abitata da soli suoi simili. Qui farà la conoscenza dell’affascinante topolina Lidia e del malvagio rospo Toad vivendo molte avventure nel tentativo di ritornare alla sua vita da animale privilegiato.

La recensione

La nuova avventura realizzata a quattro mani dall’americana DreamWorks e dall’inglese Aardman chiude le uscite delle pellicole d’animazione del 2006.
Giù per il tubo
non rompe con l’impostazione