V

Voce della luna, La

Salvini (Benigni) e Gonnella (Villaggio), rispettivamente “matto del paese” e prefetto in pensione decisamente sciroccato, vagano per la pianura bagnata dalla luna, vagheggiando di oscuri complotti e immaginando realtà parallele. Se talvolta il cast “salva” un film, in questo caso accade il contrario. Benigni e Villaggio non sono certo al meglio delle loro possibilità in questo che fu l’ultimo e sofferto film del maestro di Rimini, tratto dal Poema del lunatici di Ermanno Cavazzoni. Ma Fellini è sempre Fellini. Malgrado tutto.