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15 agosto – Non sarà una vacanza per tutti

Tre amici vengono abbandonati dalle loro rispettive consorti a pochi giorni da Ferragosto. Max è un ginecologo con l’amante. Vincent è un eterno bambino e Raoul è un uomo che non trova il coraggio di concepire dei figli. Tutti e tre si ritrovano nella casa che avevano affittato per trascorrere le vacanze al mare, soli con i figli e un cane. Mille domande gli arrovellano il cervello: dove sono le loro mogli, perché se ne sono andate, sono sole o in compagnia. Avranno tutto il tempo per pensarci districandosi tra lavatrici, spese al supermercato, giornate al mare. C’è però un indizio nella casa. Nelle stanze abbandonate dalle loro donne c’è un libro, Le couple en question, di Louise Abel, studiosa dei problemi di coppia. Cominciano a divorare il libro e frequentano persino una sua conferenza. Intanto sperano sempre in un ritorno…
Tre uomini e una culla si sono sposati, hanno messo su famiglia, si sono fatti l’amante. Ma i loro guai con l’altra metà del cielo si sono moltiplicati. Questo film della provincia francese è una commedia intimista, dolce, spassosa e che merita di essere vista. Scritto da Lisa Azuelos, e diretto da Patrick Alessandrin, che nella vita sono marito e moglie, parla della coppia attraverso l’assenza. Le mogli non compaiono mai. Non si vedono mai i loro volti. Compare forse il loro io, attraverso Louise Abel e il suo libro. Tutto quello che accade, compreso il libro, è letto dal punto di vista dei mariti. Tre bravi caratteristi, Richard Berry, Charles Berling e Jean-Pierre Darroussin, ci mostrano la fragilità degli uomini senza la compagna di tutti i giorni. Le loro debolezze nel fare un bucato o nello scoprirsi gelosi. A metà tra un film che vuole rivendicare i diritti delle donne di oggi e un film che si diverte a guardare gli uomini che cercano di cavarsela da soli. Il segreto di 15 agosto è l’ironia ma soprattutto l’autoironia. Le scene esilaranti della pellicola, e molto fa in questa direzione la bravura degli attori, ci insegnano a ridere e a non prendere troppo sul serio le indagini psicanalitiche di pseudo scrittrici o scrittori. Vince l’amicizia, una sorta di cameratismo, l’arte di arrangiarsi. Bene usata anche la musica. (francesco marchetti)