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Inizio del XX secolo: una giovane donna dell’Est Europa si traveste da uomo per poter coronare il proprio sogno di avere un’istruzione. Il semplice racconto breve di Isaac Bashevis Singer è trattato con amore e cura dalla Streisand (anche produttrice e co-sceneggiatrice) ma dura un po’ troppo più del necessario, con ben dodici (contatele) canzoni in soliloquio di Alan e Marilyn Bergman e Michel Legrand (che si aggiudicarono l’Oscar per la colonna sonora) e un finale non eccezionale che ricorda Funny Girl. Un buon veicolo per le star, ammesso che ce ne sia una: senza dubbio i fan della Streisand lo adoreranno.