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Workingman’s Death

In Ucraina, a Karsni Lutsch, un gruppo di uomini lavora in pozzi di miniere illegali costruiti con le loro stesse mani. Strisciano in cunicoli di 50 cm e la sera tornano a casa ognuno con il suo sacco di carbone che gli permette di mantenere la famiglia. Nello stesso luogo, settant’anni fa, Stakhanov divenne l’eroe nazionale dei lavoratori per aver superato il record di quantità di carbone estratto in un solo turno di lavoro: 102 tonnellate. In Indonesia, dal vulcano Kawah Ljen i lavoratori trasportano sulle loro spalle dai settanta ai cento chili di zolfo. Il viaggio per arrivare alle sedimentazioni di questo minerale è lungo e tortuoso. Lungo il cammino incontrano i turisti meravigliati che li immortalano con fotografie e acquistano rocce di zolfo come souvenir. In Nigeria centinaia di uomini sgozzano, scuoiano, tagliano, lavano e arrostiscono decine di capre e tori che verranno poi trasportati, trattare e vendere. La terra su cui lavorano è un lago di sangue, ossa, interiora e teste decapitate. In Pakistan approdano vecchie petroliere da rottamare per recuperare lamiere di metallo. Tra una preghiera e un tè ,centinaia di uomini smontano questi colossi a mani nude, sperando che non ne arrivino più. Intanto, in Cina , nell’acciaieria di Angang, operai fiduciosi nella rinascita economica, nella produttività, e nella tecnologia del proprio paese sperano nella futura prosperità della nazione. Ma in Germania, vicino a Duisburg, una gigantesca fabbrica è stata trasformata in un parco giochi e non ne rimane più nulla…