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Willard il paranoico

Come se il banchetto ai danni di Ernest Borgnine nella versione del ’71 non fosse stato sufficiente, gli odiosi roditori sono tornati. Glover è il poveraccio sfruttato che scopre che i topi sono i suoi unici amici. Considerato quanto il secondo piano della casa di Glover assomigli alla camera di Norman Bates, è evidente che il regista Morgan ha sicuramente studiato Psyco. Non privo di stile, ma stiracchiato oltre ogni limite; non è abbastanza brutto da farti usare la parola “ratti!” come imprecazione: “bleah!” è molto meglio. Bruce Davison, protagonista dell’originale Willard e i topi, ha un cammeo non accreditato. Super 35.