V

Vengo

Film di chiusura del festival,
Vengo
di Tony Gatlif è un lavoro affascinante anche se forse non allo stesso livello delle precedenti prove del regista rom. Pellicola sul flamenco che non parla di flamenco, si tratta di un’opera in cui la musica la fa da protagonista, mentre il filo narrativo che lega i diversi brani rimane un po’ in secondo piano. Il racconto del desiderio di vendetta di un uomo nei confronti della famiglia rivale che gli ha ucciso la figlia appartiene infatti alla tradizione del flamenco, nella quale ambientazione andalusa, vendetta e gelosia sono ingredienti imprescindibili.
Vengo
è un film dove lo spettatore sente pulsare la passione: passione per la danza e per la musica; passione che in alcuni casi si identifica con l’amore, in altri con l’odio. Minore rispetto a
Latcho drom
(1993) o a
Gadjo dilo
(1997), nei quali la musica era ugualmente dominante,
Vengo
ha comunque dalla sua scene di grande impatto emotivo. Memorabile, ad esempio, è la sequenza in cui il protagonista affronta gli avversari pur sapendo che lo uccideranno, nonché quella della sua lunga agonia, accompagnata da note martellanti che – forse più che in altri passaggi del film – rendono appieno l’emozione di ciò che viene mostrato dalle immagini.
(anna di martino)