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Un Aldo qualunque

Anni Settanta, più precisamente 1978. L‘anno dei tre papi, del sequestro Moro, del terrorismo e del calcio scommesse. Aldo Cimenti e la moglie Marisa si trasferiscono da Bari a Torino. Lui è un ragioniere capo, lei una poliziotta in carriera, con le fisse per i film polizieschi di serie B. Un giorno Aldo viene tamponato da un ragazzo e una ragazza, quello scontro gli cambierà la vita. La ragazza sull’auto perde la memoria e inizia a vagare per la città. Aldo stringe amicizia con Biagio, un ragazzo caratterialmente opposto a lui. I due si uniscono in un sodalizio di amicizia e affari. Budget ridotto, atmosfera storica, storia semplice e carina. Questi ingredienti fanno del film
Un Aldo qualunque
una pellicola piacevole da gustare. Gli attori sono tutti molto bravi, anche Omar Pedrini, leader della rock band Timoria, nei panni di un prete. Un film che cerca di trasformare le certezze in dubbi, spiegando che in fondo non è poi così un male. Ideologia, religione, basta credere in qualcosa. Un affresco di quegli anni drammatici e cruciali, con una storia vissuta da persone normali. Godibile.
(andrea amato)