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Totò sceicco

Giunto da un paio d’anni al successo cinematografico (
I due orfanelli
esce alla fine del ’47,
Fifa e arena
alla fine del ’48), nel 1950 Totò realizza sette film, di cui questo e
Tototarzan
diretti da Mattòli. È in questo periodo che egli raggiunge un perfetto adattamento delle proprie doti al mezzo-cinema: oggi quasi tutti i suoi film degli anni ’30 e ’40 risultano invecchiati e non fanno più ridere granché; il Principe appare troppo timido, ingessato. È in parodie come questa che si scatena, quando la trama diventa canovaccio, la regia registrazione e i personaggi spalle. Qui ci sono un paio di momenti tra i più alti del Nostro: l’inizio, con Totò che deve vestire la marchesa con un argano, e certe sue uscite estemporanee nelle vesti di sceicco («Guarda Omàr quant’è bello»). Per i cultori del fantasy strampalato, c’è un abbozzo di trama stile «Road to.. », con Tamara Lees cattivissima regina di Atlantide che strega un succube Aroldo Tieri. Per una serata d’estate davanti alla tv, un’autentica goduria.
(emiliano morreale)