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Stavisky il grande truffatore

Uno strano esperimento. Doveva essere un’operazione commerciale, che ripercorreva un celebre scandalo finanziario della Francia degli anni Trenta, e per giunta con un divo come Belmondo. Un film provocatoriamente classico e limpido, tutto dolly e carrelli, in anni dominati da zoom e macchine a mano. Ma in realtà è un’opera complicata e segreta, in cui i paralleli storici (Stavisky e Trotskij in esilio) e le premonizioni (l’Europa alle soglie della catastrofe, e Stavisky che ironicamente mostra «il re nudo») costituiscono dei rimandi misteriosi e paralleli. Alla fine ne risulta una riflessione sugli enigmi e le trappole della Storia, sulla Storia come truffa e inganno. Un intreccio di eventi e situazioni, un’atmosfera di tristezza e minaccia: un film che riesce a trasmettere, se non la tragedia della Storia, almeno la sua malinconia.
(emiliano morreale)