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Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…I cavalieri Jedi Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi liberano il cancelliere Palpatine, ostaggio del malvagio generale Grevious. Accolto da eroe al suo ritorno a casa, Anakin si trova a fare i conti con la doppia vita sin lì condotta. Da un lato è infatti un valoroso Jedi, dall’altro è segretamente sposato alla bellissima Padmé Amidala. Quest’ultima è incinta e una notte Anakin sogna la sua morte durante l’imminente parto. Facendo leva sulla paura di Anakin di perdere l’amatissima moglie, Palpatine gli rivela il lato oscuro della Forza. L’unico che, secondo l’ambiguo cancelliere, gli permetterebbe di salvare la vita a Padmé.

La vendetta dei Sith, terzo e ultimo prequel della saga di
Guerre stellari,
è l’episodio migliore fra quelli che raccontano gli antefatti della saga iniziata nel 1977. Se in
La minaccia fantasma
Lucas aveva puntato più sugli effetti speciali che sulla sceneggiatura e ne
L’attacco dei cloni,
girato dopo l’11 settembre, aveva inserito chiare allusioni alla situazione politica mondiale, in questo terzo episodio le vicende dei protagonisti della saga tornano al centro del film, così come nella prima trilogia. «Tutti i pezzi vanno a posto, consentendo di fare tutti i collegamenti», ha detto a ragione il regista. La vendetta dei Sith è anche il prequel che verrà maggiormente apprezzato dai fan della prima trilogia, che scopriranno come e perché il prode Anakin Skywalker, vinto dal lato oscuro della Forza, si trasforma nel malvagio Dart Fener. È proprio la Forza (definita da Paolo Mereghetti una «sorta di aggiornamento hollywoodiano delle filosofie sull’élan vital di Bergson e l’inconscio collettivo junghiano, mescolato con influenze orientali e suggestioni cavalleresche e medievali») il vero protagonista del film, motore delle azioni dei personaggi in grado di utilizzarla. Da molti punti di vista, sostiene ancora a ragione Lucas, gli eventi raccontati nel film modificheranno l’idea che il pubblico si è fatta della storia narrata nella prima trilogia. «Riguardare tutta la serie – ha detto ancora il regista – sarà un’esperienza completamente differente». Ma anche chi non vorrà passare ore e ore davanti allo schermo, ci permettiamo di aggiungere noi, difficilmente rimarrà deluso dal sesto e ultimo episodio.