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Sospesi nel tempo

Più che un film, Sospesi nel tempo è un concentrato cinematografico assolutamente dispersivo: dentro c’è di tutto, da Poltergeist a Ghostbusters . Incasinato e geniale, come ogni pellicola di Peter Jackson, regista neozelandese specialista di splatters, horror estremi e paradossali. Con Sospesi nel tempo – dopo l’ottima parentesi seria, adolescenziale, femminile e visionaria di Creature del cielo – torna a occuparsi di mostri e di esuberanze terrificanti, trovando un produttore esecutivo illuminato e appassionato come Robert Zemeckis. Il protagonista (Michael J. Fox) è una specie di detective metafisico, specializzato in fenomeni soprannaturali: fantasmi, rigurgiti post-umani dell’oltretomba, anomalie rispetto alle leggi della fisica sono la sua specialità. Questa volta la cittadina in cui vive è sconvolta da morti sempre più frequenti e misteriose, e lui dovrà vedersela con un autentico serial killer immateriale. Comico? In parte sì, ma decisamente spinto sul versante macabro. Senza soluzione di continuità, misura, amalgama. Memorabile il cameo autoparodistico del militare incavolato interpretato da R. Lee Ermey, l’ex sergente maggiore Hartman di Full Metal Jacket . (anton giulio mancino)