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Sognando Beckham

Jess è una ragazza indiana che vive nella sua bella casetta con giardino a Sauthall, un quartiere di Londra. Mamma in sari, papa sikh, sorella che sta per sposarsi. Nella sua cameretta, un’infinità di foto del suo idolo, il calciatore David Beckham. A cui racconta come è andata la giornata, cui chiede consiglio… Adora il calciatore, ma gioca anche a calcio. Di nascosto, al parco, con dei ragazzi. Finché passa Jules, che la nota e le propone di unirsi alla sua squadra di calcio femminile. Che Jess preferisca tirare calci a una palla piuttosto che imparare a cucinare il chapatti non va giù alla famiglia. Ma quando lei deciderà di fare sul serio, con il non secondario particolare che le piace l’allenatore, allora…
Gurinder Chadha ha confezionato un film (filmetto…) divertente e spensierato sulla passione per il calcio di una ragazza che sta diventando grande. Con contorno di lotta generazionale, di culture diverse, di religioni che non si integrano ancora, di usi, costumi e tradizioni di una terra così lontana. E poi prende simpaticamente a pedate stereotipi e pregiudizi su razze e sesso. Jess è una ragazza cresciuta a Londra ma in una famiglia ancora molto legata alla sua terra d’origine. Lei guarda avanti, i suoi guardano indietro. Per giunta gioca a calcio. Adora Beckham. E sogna un paio di scarpette coi tacchetti, disdegnando mise un po’ più femminili… Gli ostacoli sono superati dall’affetto, dall’amore filiale, dall’amicizia. Fino a uno scontato happy end che vede tutti felici e vittoriosi. E con un futuro dove le divisioni tra «caste» (lei indiana, lui irlandese) si potranno superare… Si ride e si sorride. Un film leggero, una commedia che lascia di buon umore. E non è poco, ma è tutto.  David Beckham compare all’inizio e alla fine del film: nella partita iniziale si tratta, però, di una controfigura del capitano della Nazionale inglese, mentre nella passerella in aeroporto è proprio Beckham a impersonare se stesso. (d.c.)