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Signore delle mosche, Il

L’aggiornamento a colori della versione cinematografica del romanzo di William Golding trasforma scolaretti in ragazzini americani teledipendenti. Forse rende la storia più immediata (anche se è discutibile), ma priva anche l’originale della sua poesia. Viscerale, e migliora cammin facendo, ma è inferiore alla versione di Peter Brook del 1963, i cui attori non professionisti, per la maggior parte, erano migliori di questa nidiata.