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Serafino

Un giovane pastore abruzzese, scanzonato, amante della vita e della libertà, Serafino (Celentano), torna al paese natale, congedato anzitempo dal servizio militare per “insufficienza mentale”. Qui riprende a frequentare la cugina Lidia (Piccolo), di cui diventa l’amante, e la prostituta Asmara (Coluzzi). Nominato erede dalla zia, prende a dilapidare il patrimonio familiare, per la disperazione della zio Agenore (Urzì). Il quale, avendolo sorpreso con la figlia, gli impone nozze riparatrici. Episodio minore della cinematografia di Germi, in cui tuttavia si ritrovano alcuni dei suoi temi ricorrenti, come il matrimonio “riparatore”. Azzeccata la scelta di affidare a Celentano la parte principale del film.