R

Rose e pistole

Perché questo film non se l’è filato nessuno? Racconta storie di piccoli malavitosi, camorristi, ladri, serial killer, presunti killer serbi, mignotte, travestiti, telefoniste erotiche, pornoregisti e fan dell’I King: il tutto nel caotico mondo napoletano. È pieno di humour nero, cinismo, buonismo, femminismo; ci sono flashback tarantiniani e colpi di scena. Insomma, si lascia vedere, spesso diverte e non offende nessuno. Il guaio è che Salvatore Piscicelli, che co-sceneggia e monta, è troppo colto. E il film è fatto troppo bene, con musiche d’avanguardia e fotografia iperrealista. Fosse stato girato con ancora meno soldi e una chiavica di fotografia, magari sarebbe nato il caso. I giornali ci sarebbero andati a nozze. Invece così rimane un’operazione intellettuale, un esercizio di incrocio tra codici alti e bassi. Cast tutto azzeccato e ben diretto. La Ammirati fa un passo avanti rispetto a Tinto Brass. (alberto pezzotta)