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Roma città aperta

Nei mesi dell’occupazione nazista, le vicende di un partigiano, di un prete e di una popolana sono destinate a epiloghi ugualmente tragici.

Programmaticamente ispirato al Cln nella scelta dei personaggi, il progetto di Rossellini si trasforma in un miracolo di cinema. Dovendo rinunciare a Cinecittà occupata dagli sfollati, girando su avanzi di pellicola, un regista tutto sommato di regime prende due divi del varietà e crea uno sguardo nuovo sull’uomo e sul mondo. Molto cinema italiano ed europeo nasce da lì (anche la commedia all’italiana secondo alcuni, nella scena della padellata in testa al vecchio).

Ancora oggi il film è di una potenza insuperata, proprio per il suo straordinario intreccio fra rigore e melodramma. E rimane devastante l’urlo della Magnani, uno dei momenti più alti della storia del cinema.
(emiliano morreale)