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Ricordati di me

Una famiglia borghese come tante altre, in un quartiere residenziale romano. Padre, madre, figlio e figlia. Tutti che vogliono o volevano diventare qualcuno. Carlo (Fabrizio Bentivoglio), il padre, voleva essere uno scrittore e da anni ha il suo romanzo incompiuto, Giulia (Laura Morante), la madre, era un’attrice, Paolo (Silvio Muccino), il primogenito, vorrebbe essere come i suoi amici, appartenere a un gruppo ed essere ricambiato da una sua compagna di liceo, molto più sveglia di lui. E poi c’è Valentina (Nicoletta Romanoff), la figlia, decisa a fare la showgirl, a tutti i costi. La lucida determinazione della piccola di casa risveglia tutti i sogni degli altri componenti della famiglia. Carlo incontra una sua vecchia fiamma (Monica Bellucci), che lo galvanizza, Giulia riprende a fare teatro e pensa di innamorarsi del regista, Paolo fa una festa per essere accettato dagli altri e Valentina, a tappe serrate, arriva in televisione. E ora che cosa succederà? Dopo il grande successo de
L’ultimo bacio,
Gabriele Muccino ritorna sul grande schermo con un film molto più complesso e scioccante: la famiglia è nuovamente sgretolata, i valori non esistono più, conta solo autoaffermarsi e ottenere riconoscibilità all’esterno. Di chi è la colpa? Del sistema, della televisione, di noi stessi… Uno spaccato verosimile, un film che ne contiene altri quattro, una prova matura di scrittura e regia, un ritorno al cinema di quarant’anni fa, un film onesto, anche in tutti i suoi limiti. La paura di essere normali, questa la fobia che attanaglia una famiglia normale come tante altre. E se bastasse solo ascoltarsi un po’ di più?
(andrea amato)

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