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Protocol

A Washington, una cameriera dall’aria un po’ svampita, ma in realtà assai svelta di cervello, riesce fortunosamente ad ottenere un posto nel governo in qualità di addetta alle relazioni pubbliche. Il film, diretto da un esperto della commedia leggera, è stato confezionato su misura per sfruttare la viscomica di Goldie Hawn. E in parte ci riesce. Solo che il tutto sa troppo di ovvio, di già visto, e finisce per risultare tremendamente scontato.
(andrea tagliacozzo)