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Prima ti sposo poi ti rovino

Scena prima a Beverly Hills. Il marito torna a casa con Simon&Garfunkel in sottofondo e sorprende la moglie con un rivenditore di articoli per la piscina. Già, ma loro non hanno la piscina. Trattasi di tradimento. Lui ha ragione da vendere, ma la signora lo riduce (letteralmente) sul lastrico perché il suo avvocato è Miles Massey. Il miglior avvocato divorzista sulla piazza di L.A. Cinico, spregiudicato, abilissimo (oltre che ossessionato dalla sua dentatura scintillante). Ha inventato una sorta di protocollo per gli accordi prematrimoniali. Prassi che fa furore nella Hollywood dei matrimoni usa, getta e rovina il coniuge. Scena seconda. Un altro marito, ricco produttore di soap di basso livello, ama «fare il trenino» a letto con l’amichetta. La moglie fa filmare la faccenda. Ma lui si rivolge all’avvocato Massey. Che gli salva il patrimonio. La moglie è l’incantevole, arrivista e ambiziosa Marilyn Rexroth che di mestiere fa la divorziata (per accaparrarsi i soldi degli ex). La quale farà di tutto perché il bell’avvocato cada ai suoi piedi. Con l’intenzione di spennarlo…
Una commedia sofisticata con toni ora cinici ora romantici ora amari quella dei fratelli Coen. Che per dissacrare la Hollywood dei matrimoni per interesse e della chirurgia estetica sempre-e-dovunque hanno fatto ricorso a due icone di Hollywood. I più belli tra i belli, George Clooney (che aveva già girato con loro Fratello, dove sei?) e la signora Douglas, Catherine Zeta-Jones. Dialoghi scoppiettanti, ritmo velocissimo, battute divertenti, tante macchiette… Un occhio alla commedia degli anni Trenta e Quaranta con il lui e la lei di turno sempre in lotta prima di capitolare nelle braccia dell’altro. Bravissimo Clooney nella parte dello spregiudicato legale che strapazza avversari e giudici per poi (temporaneamente) ravvedersi… Un po’ meno credibile la Zeta-Jones, bella sicuramente, espressiva e a suo agio un po’ meno. Nel mirino dei fratelli Coen la gente di Hollywood con la sua avidità, i suoi rapporti finti e interessati (che condannano alla solitudine), il dio denaro, le donne rifatte, gli avvocati padroni, le corna istituzionalizzate… Graffiante (a tratti) come sanno fare i due Coen che, comunque, in questo Intolerable Cruelty (tradotto in italiano con l’orribile Prima ti sposo poi ti rovino) non raggiungono i livelli di altri film. La commedia, infatti, è abbastanza prevedibile. E non riesce a reggere il ritmo incalzante della prima parte per tutti i cento minuti. Come sempre nei film dei Coen, compaiono macchiette e personaggi assolutamente improbabili, esagerati e grotteschi, ma divertenti. Due camei di Geoffrey Rush, nei panni del marito tradito che sarà ridotto a fare il barbone, e di Billy Bob Thornton, esilarante petroliere… Non indimenticabile – se non per le fan di Clooney – ma capace di mettere di buon umore e magari di far pensare un po’. (d.c.i.)