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Pee-wee’s Big Adventure

Pee Wee, sorta di infantile cartoon vivente, attraversa mezza America per recuperare la propria bicicletta rubata, giungendo infine a Hollywood. È il primo lungometraggio del geniale Tim Burton (allora ventiseienne), che sfrutta per lo schermo un popolare personaggio della tv per bambini. E non è un film comune. Infatti, se questa specie di Ridolini isterico che ne è il protagonista risulta figura un po’ balorda e non molto cinematografica, Burton inzeppa l’intreccio di trovate come in una rilettura infantile della storia del cinema (c’è perfino, nella colonna sonora di Danny Elfman, un ripetuto omaggio a Fellini e Rota). E nella descrizione degli orrendi turisti che visitano Hollywood, il suo critico infantilismo ricorda quello di Frank Tashlin e Jerry Lewis. Per i fanatici di Burton, un prezioso incunabolo; per i bimbi, un film divertente e non stupido. Il personaggio di Pee-wee scomparve prematuramente allorché il protagonista Paul Reubens fu beccato a masturbarsi in un cinema porno. La sua carriera fu bruciata, e lui riapparve solo in qualche film di Burton (è il padre del Pinguino nel secondo Batman).
(emiliano morreale)