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Out 1: Noli me tangere

Out 1: Noli me tangere
è il film ideale per avvicinarsi all’arte di Jacques Rivette. Sia l’amore per la messa in scena di Howard Hawks, sia il fascino esercitato dalle pellicole di Jean Renoir diventano due veri poli capaci di orientare la struttura dell’opera. Ciò che accomuna i due autori – così diversi – nel lavoro di Rivette è la funzione attribuita al regista: non più demiurgo ma spettatore/traghettatore, attento a cogliere e a riprodurre le dinamiche che si creano nel tournage. Tanto nelle improvvisazioni dei due gruppi teatrali, quanto nelle scorribande parigine di Juliet Berto o di Jean-Pierre Léaud, il regista fa di tutto per occultarsi. Lascia che la trama, sorretta da un filo flebile quanto lo è l’idea di intrigo espressa ne
L’histoire des Treize
di Balzac, si dipani attraverso il tempo (che non è durata pura, ma accumulo inesausto di particolari). Come in un’improvvisazione di teatro, si attendono le reazioni tra i performer. A ciascun attore il compito di creare il proprio personaggio. Noi, come Rivette, restiamo a guardare. Ora dopo ora (il film ne accumula dodici!), diamo un senso – che è essenzialmente ritmico – a ciò che accade. Creiamo, a ogni visione, una storia nuova.
(carlo chatrian
)