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Non chiamarmi Omar

Il film è ambientato in una grigia città del Nord Italia, dove si agita una folla di strambi personaggi. La valigia del proprietario di una rinomata clinica, il chirurgo Omar Tavoni, contenente alcuni misteriosi e riservatissimi documenti, viene smarrita dal medico in un taxi e passa di mano in mano, fino ad arrivare in quelle di un’acida femminista. Più che grottesco, il film sembra confuso e privo di senso. Qualche buona idea in un marasma di cose non riuscite. Sceneggiatura del regista Staino e Tullio Altan (tratto da un racconto scritto dal secondo intitolato «Nudi e crudi»).
(andrea tagliacozzo)