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Non c’è pace tra gli ulivi

Tornato dalla seconda guerra mondiale, dopo aver cercato invano lavoro, Francesco ruba delle pecore a un pastore che si è arricchito ai suoi danni. Ma questi, con lo scopo d’insidiarne la fidanzata, riesce a far condannare Francesco a quattro anni di carcere. Giuseppe De Santis, che l’anno precedente aveva ottenuto un grande successo con
Riso Amaro,
riprovò a bissarne gli esiti con un altro dramma a sfondo sociale, molto raffinato nella messa in scena, stilisticamente agli antipodi dell’allora imperante neorealismo.
(andrea tagliacozzo)