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Nel blu dipinto di blu

Un musicarello di quelli artigianali e dignitosi, prima dell’era trash Fizzariotti – Morandi – Efrikian (o, addirittura, Al Bano – Romina). Piero Tellini era un valido sceneggiatore (i film neorealisti di Lattuada e Zampa, e poi
Cronaca di un’amore
,
Napoli milionaria
,
Guardie e ladri
) che prima aveva girato solo una commedia un po’ cupa con Paolo Stoppa (
Prima di sera
). Qui scrive con Scola e Zavattini una piccola vicenda populista da tardo neorealismo rosa. Dall’Arcadia di
Poveri ma belli
qualche anno è passato e si sente. Siamo un attimo prima del boom e, tra periferie e borgate, piccoli malviventi e picari, tira un’aria simile a quella dei
Soliti ignoti
, o addirittura di certo Bolognini – Pasolini (
La giornata balorda
). La canzone del titolo viene cantata prima da De Sica e poi diventa elemento essenziale di un finale surreale (zavattiniano?) in cui un elicottero atterra tra le baracche per consentire a Modugno, appunto, di volare.
(emiliano morreale)