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Natale in India

Il plurindagato faccendiere romano Fabio Detassis cerca in tutti i modi di liberarsi dalla marcatura di Enrico Paci, l’integerrimo magistrato incaricato di indagare sulle sua malefatte. Partito per una vacanza in India in compagnia della moglie e del figlio, vi incontra proprio il rivale, salutista e appassionato di yoga, anch’egli in compagnia del figlio. Raggiunto dal suo avvocato con fidanzata al seguito, incontra sulla sua strada anche due saltimbanchi e un rapper accompagnato dal suo manager. E un dubbio lo assale: come mai suo figlio è onesto e gentile mentre il figlio del magistrato è un pigro mascalzone? La sua memoria torna allora a sedici anni prima, allorché la clinica in cui nacque suo figlio fu colpita da un improvviso black out…

Che bello sarebbe stato, almeno quest’anno, ridere di gusto delle battute di Christian De Sica e vedere la strepitosa mimica di Boldi caratterizzare una macchietta diversa dal solito. O appassionarsi, almeno un po’, alla storia raccontata da Neri Parenti. Niente di tutto questo. Nonostante il grande successo di pubblico fatto registrare durante il primo weekend di programmazione, l’immancabile film-panettone del trio Boldi-De Sica-Parenti si regge su spunti a dir poco esili, scaturiti dalla scarsa vena dello stesso regista e dei cosceneggiatori Fausto Brizzi, Lorenzo De Luca e Marco Martani. Si ride a denti stretti, ma solo a tratti, grazie a battute di una banalità sconcertante che fortunatamente si succedono a buon ritmo, permettendo a un lazzo di De Sica di far dimenticare il precedente frizzo di Boldi (e viceversa). Ma i due campioni del botteghino non sono i peggiori fra i membri del cast assemblato da Parenti. I Fichi d’India ripetono se stessi fino alla nausea, tanto che persino i loro personaggi si chiamano Max e Bruno, proprio come chi li interpreta. Enzo Salvi è un rapper tanto fastidioso quanto scontato nella sua caratterizzazione, così come l’avvocato napoletano interpretato da Biagio Izzo. Forse tra vent’anni diventerà un film di culto, come sembra stia accadendo al suo «antenato»
Vacanze di Natale.
Oggi
Natale in India
è solo un brutto film.
(maurizio zoja)