Dizionario del Cinema Mame: Naked. Un'immagine del film.
N

Naked

NAKED, di Mike Leigh. Un’eccezionale, contemporanea, tesa disamina dell’esistenza di un vagabondo di Manchester (Johnny- David Thewlis), che giunge inatteso nell’appartamento di una sua ex e comincia a oltraggiare – ma anche a divertire – chiunque gli capiti a tiro. Oltre a lui farà indesiderata visita in casa Jeremy, un giovane e arrogante yuppie che si presenterà come il proprietario dallo stabile rivelandosi ancora più molesto, arrivando a seviziare una delle due affittuarie, caduta ormai completamente nel panico.

Nel frattempo Johnny vagherà per Londra, usando la sua coltissima logorrea (straordinari in particolare i  dialoghi/monologhi sull’Apocalisse e il postumano) per vomitare sulla mediocrità e stolidità – di volta in volta dimessa, rapace, ingenua – degli abitanti della capitale.

Il ‘loser’ Johnny sembrerebbe esattamente l’opposto speculare dello yuppie Jeremy: l’uno povero, malconcio e spiantato, il secondo alto borghese, ben vestito, di poche e taglienti parole. Ma un regista come Mike Leigh non poteva certo accontentarsi di un dualismo così smaccato e dozzinale, una scelta che sarebbe stata troppo retoricamente ‘liberal’. I due in realtà si somigliano più di quel che sembra: sono outsider, solo che la psicopatologia di Jeremy è accettata perché coperta dal consenso dell’ugualmente bestiale ideologia capitalistica inglese contemporanea. Una vicinanza di caratteri che – come se non bastasse – viene  sottolineata dalle brillanti chiarificanti scelte di montaggio.

Con ‘Naked’ Leigh dirige un’opera indimenticabile (e purtroppo quasi dimenticata, nonostante la recente edizione DVD della Criterion), di chiara ispirazione shakespeariana, capace  di unire alto e basso in una sintesi superiore. Johnny è un personaggio fantastico, che compie lo stesso cammino infernale dei personaggi più crudi di Fassbinder e di Pasolini ma che, a differenza di loro, preferisce la risata sardonica alle scelte tragiche dell’omicidio e del suicidio. E’ un disperato che ha studiato, involontario emblema dei giovani colti e senza futuro di oggi.