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Miss Detective

L’agente dell’Fbi Gracie Hart è costretta a infiltrarsi tra le partecipanti del concorso di Miss Stati Uniti per sventare l’attentato minacciato da un misterioso criminale che si fa chiamare «Citizen». Sfortunatamente, però, Gracie è quanto di più lontano ci sia da una Miss: sgraziata, mascolina e dotata di un pessimo carattere. Per preparare la ragazza all’evento l’Fbi decide quindi di assoldare il raffinato Victor Melling, consulente di bellezza. L’impresa sembrerebbe quasi disperata, ma alla fine Gracie riesce addirittura ad arrivare tra le finaliste. Avrebbe dovuto intitolarsi
Miss Predictability
(«Miss Prevedibilità») e non
Miss Congeniality
(«Miss Amabilità») questa asfittica commedia di Donald Petrie, scontata dall’inizio alla fine, priva di un guizzo realmente originale che la distingua da mille altre – altrettanto mediocri – che la cinematografia Usa sforna ogni anno. Ci sarebbe la Bullock che dovrebbe fare la differenza (il film se l’è perfino prodotto), ma non bastano la sua innata simpatia e le sue mossettine a risollevare le sorti di una pellicola nata praticamente morta (non al botteghino, per sua fortuna…). Così come non è sufficiente il buon Michael Caine, ridotto – suo malgrado – a fare la parodia di se stesso. Quanto al regista Donald Petrie, innocuamente mediocre per gran parte della vicenda, nel finale scivola indegnamente nel ridicolo, dimostrandosi incapace di girare in maniera decente l’unica scena di suspense del film. A peggiorare le cose ci si mette anche la durata, interminabile: 1 ora e 49 minuti! Dov’è finita la sintesi delle commedie hollywoodiane di una volta?
(andrea tagliacozzo)